Tanti sono i problemi oggi che attanagliano la nostra categoria, e che si sommano ai pregressi, ma uno in particolare ci sta a cuore perchè da questo “piccolo problema” scaturiranno conseguenze disastrose.
Non parliamo a vanvera del settore NCC che sta nel comparto turismo e non viene considerato. Semplicemente noi i turisti li portiamo, ma essendo inseriti nel TPL non possiamo stare dall’altra parte. Qua il problema è semplice, e spetta a noi decidere dove stare
E non diciamo neanche che noi gli aiuti dello Stato non li vogliamo, chi lo dice mente sapendo di mentire, perchè oggi, dopo mesi di fatturato zero, gli aiuti dello stato servono, eccome se servono.
Le nostre microaziende hanno il bisogno tassativo del prestito garantito e soprattutto hanno la necessità inderogabile di avere accesso a quei fondi, senza burocrazia e in primo luogo senza alcuna valutazione del merito creditizio.
Non si può invocare il giustizialismo bancario “perchè forse qualcuno potrebbe fare il furbetto” decidendo di sventolare soldi davanti al naso di tutti ben sapendo che al 60% della platea (perchè il 60% delle imprese italiane qualche segnalazione negativa ce l’ha, magari per 1.000 euro di scoperto risalenti a due anni fa) questi soldi verranno negati.
Parliamo di ossigeno alle imprese necessario per scalare la montagna del vuoto che hanno di fronte con prestiti di importo medio ben inferiore alla soglia dei 25.000 euro, lo zuccherino al cavallo come si suole dire, e non possiamo pensare che le banche, ben garantite dallo Stato, abbiano la facoltà di frapporre un ulteriore ostacolo alla sopravvivenza per avere un’ulteriore “garanzia di facciata”.
Se è emergenza è emergenza per tutti, grandi e piccoli, e come tale va gestita, perchè il pericolo dell’usura, del mercato nero, dello strozzinaggio, delle mafie è li pronto dietro l’angolo, e di solito aggredisce i più piccoli e indifesi.
Un’altra battaglia che abbiamo iniziato e che portiamo avanti, da soli se necessario, senza alcun bisogno di andare a sventolare bandiere in piazza.
D.E.